(CBS, 1979)
L’odio-amore nei confronti dell’America vista come terra di radici musicali e di complotti internazionali, scaraventa i quattro londinesi in una nuova dimensione: il terzo disco è un doppio, un’enciclopedia di suoni che non dimentica l’ardore punk (Clampdown e l’incandescente title track) ma si espande con entusiasmo incontenibile fino a includere il jazz da club afterhours, il rockabilly (la cover di Brand New Cadillac), ballate in stile Spector, ska/reggae rivoltosi e pulsante pop-rock (la traccia fantasma Train In Vain). Tutto perfetto, retrò e moderno al tempo stesso: dalla copertina (“lettering” in stile primo Elvis, la foro in bianco e nero di Simonon che distrugge il basso sul palco), alla produzione scintillante e asciutta del mago Guy Stevens, fino alle canzoni che parlano di violenza urbana (The Guns Of Brixton) e terrorismo basco (Spanish Bombs) in un utopico e febbrile anelito di internazionalismo rock.
Per il venticinquennale sono state realizzate una versione in doppio CD, dove troviamo un nutrito gruzzolo di demo (anche inediti, i cosiddetti “Vanilla tapes”) saltati fuori dai cassetti di Mick Jones, e una versione in DVD con interviste, filmati dal vivo e un documentario di 45 minuti girato in studio dal video maker giamaicano Don Letts.
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