(Columbia, 1965)
Passano pochi mesi e Dylan mette a segno un altro centro. Il suono fa perno sul dialogo costante tra pianoforte, organo Hammond (Al Kooper) e chitarra elettrica (Mike Bloomfield) e riecheggia quello inventato dai grandi bluesmen di Chicago. Magro, nervoso e febbricitante, Dylan aggiunge a queste innovazioni la sua voce poetica. Like A Rolling Stone, dopo aver infranto il tabù della durata “tre minuti tre” di un 45 giri, scala le classifiche americane e trascina con sé l’album, che peraltro contiene canzoni come Ballad Of A Thin Man, Queen Jane Approximately, Highway 61 Revisited e Desolation Row.
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