(Virgin ExtraLabels, 2001)
“Mettiti nei miei panni, prendi questi anni e dalli ai cani”. Michele Salvemini, in arte Caparezza, fa subito pubblica abiura, prima che qualcuno gliela chieda, in Mea Culpa. Il peccato da confessare è il passato a nome Mikimix, un’apparizione a Sanremo con E La Notte Se Ne Va e un album di rap melodico, La mia buona Stella (Sony, 1997), passato pressoché inosservato. Lingua velocissima, rime a cascata (come tutti i virtuosi, ogni tanto si lascia prendere la mano), è ricercato (“Come recente discendente di Salvemini, dovrei vegliare ma dormo tipo gli apostoli al Getsemani”) e a volte sontuoso (“a fare stragi siamo tutti Capaci”). Le radio passano La Fitta Sassaiola Dell’Invidia basata su Confessioni Di Un Malandrino dell’altrettanto ricciuto Branduardi, che a sua volta si era basato su una poesia di Esenin (… c’è di che meditare).
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