(Elektra, 1968)
L’apoteosi filosofica ed estetica del genio folle e scontroso di Arthur Lee. Nella sua opera più ambiziosa convivono luci e ombre, inni alla vita e presagi di morte, contrasti cromatici mirabilmente risolti: arpeggi acustici e orchestra mariachi in Alone Again Or (ancora di Maclean); melodie gitane, archi classicheggianti e spinette rinascimentali in The Red Telephone e Live And Let Live; folk, violino pizzicato e pop bacharachiano in Maybe The People Would Be The Times Or Between Clark And Hilldale e The Good Humor Man He Sees Everything Like This. Lee sfoga la sua visione onirica e apocalittica del mondo (e in questo senso il suo è un disco anti-hippie) in elegie nostalgiche (And More Again, Old Man) scimmiotta Dylan in Brummer In The Summer, raggiunge una mirabile concisione in A House Is Not A Motel e The Daily Planet, psyco folk rock melodici e ritmati: in sintesi, un capolavoro di psichedelia sinfonica, riconosciuto solo a posteriori. La ristampa deluxe 2001 della WB include sette bonus track.
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.
Aggiungi una recensione